La revisione del 2012 della legge federale sullo sport

Se nel 1972 si tratta di creare una base legale, nel 2012 le trasformazioni della sfera sportiva inducono ad adattare il quadro legale al di là di quanto avevano permesso le revisioni precedenti, come quella del 1984. Grégory Quin, storico dell'Università di Losanna, analizza questa revisione.

All’inizio del nuovo millennio, il Consiglio federale si dota di una “Concezione per una politica dello sport in Svizzera”, mentre la sfera sportiva si evolve sotto la spinta di processi profondi, come l’aumento della domanda di sport di massa, una iperspecializzazione delle prestazioni di alto livello (con le derive che tutti conoscono, sia in termini di doping che di fair-play, sotto la crescente pressione di aspetti di natura economica) e una potente diversificazione delle modalità e delle pratiche. Mentre i Cantoni sviluppano a loro volta dei progetti per promuovere lo sport al loro livello di responsabilità, si rende necessaria una revisione del quadro legale federale al fine di adattarlo alle nuove sfide dello sport.

Se guardiamo alle innovazioni che la legge apporterà, esse riguardano in particolare, e questo è molto importante, l’allargamento della fascia díetà di Gioventù+Sport.

Di fatto, questi cambiamenti sono visibili innanzitutto negli scopi della promozione dello sport nell’ottica di accrescere le capacità fisiche e la salute della popolazione, nonché la formazione globale e la coesione sociale:

a. incrementare l’attività fisica e sportiva in tutte le fasce d’età;

b. valorizzare lo sport e l’attività fisica nell’educazione e nell’istruzione;

c. creare condizioni quadro adeguate per promuovere lo sport giovanile di competizione e lo sport di punta;

d. incoraggiare comportamenti che contribuiscano a radicare nella società i valori positivi dello sport e a combattere gli effetti collaterali indesiderati;

e. prevenire gli infortuni derivanti dallo sport e dall’attività fisica.

Di fatto, la nuova legge mantiene e rafforza la natura sussidiaria del sostegno statale attorno a vari assi:

– contrastare la mancanza di attività fisica tra i bambini, in particolare per incoraggiarli a praticare sport in maniera regolare e lottare contro l’aumento del numero di persone che soffrono di deficit motori e di sovrappeso;

– lo sport nella scuola, riaffermando l’obbligo dell’insegnamento dello sport a livello scolastico;

– l’inquadramento dello sport agonistico, con il miglior sostegno sussidiario possibile, ma anche sancendo per legge il principio dell’importanza dei controlli antidoping, rafforzando le disposizioni penali affinché lo sport conservi la sua credibilità. Ancor più che nel 1972, per il legislatore assumono importanza le misure per la salute, dato che più del 60% della popolazione svizzera non si muove a sufficienza e più di un terzo della popolazione adulta risulta in sovrappeso.

Per il programma Gioventù+Sport, le discussioni che hanno preceduto la revisione indicano una vera soddisfazione tra le varie parti interessate con un programma in cui sarebbe stato “inopportuno introdurre dei grandi cambiamenti”, secondo il messaggio del Consiglio federale che chiedeva la modifica legislativa. Su un punto c’è stato un rapido consenso: rendere accessibile G+S prima dei 10 anni e proporre un’offerta adattata specificamente a questa fascia d’età (sarà “G+S-Kids”), con l’obiettivo di dare ai bambini tra i cinque e i dieci anni una formazione in diversi sport, è essenziale per migliorare la coordinazione dei movimenti.

La nuova legge facilita inoltre l’integrazione delle federazioni sportive nel programma G+S, in quanto esse sono invitate a delegare degli specialisti per sviluppare le loro discipline e i moduli di formazione e perfezionamento G+S.

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