Sport per i bambini

Inizialmente, nel 1972, Gioventù+Sport viene concepito per promuovere lo sport tra i ragazzi di 14-20 anni, per poi evolversi nel 1994 con l’integrazione della fascia d’età 10-14 anni e infine negli anni 2000 rivolgendosi anche ai bambini di 5-10 anni, con il progetto “G+S Kids”. Patricia Steinmann e Thomas Richard, esperti e promotori del progetto "G+S Kids", ce lo presentano.

Le prime discussioni sull’estensione del programma Gioventù+Sport ai bambini si sono tenute  molto probabilmente nel 2005, in occasione dell’“Anno internazionale dello sport e dell’educazione fisica” sotto l’egida dell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite). Questo evento, deciso nel 2003 dall’Assemblea Generale dell’organizzazione internazionale, è sostenuto da Adolf Ogi, ex Consigliere federale con delega allo sport, divenuto poi Consigliere speciale del Segretario generale dell’ONU per lo sport al servizio dello sviluppo e della pace. Evento dalle sfumature internazionali e diplomatiche, durante l’“Anno dello sport” risuonano anche gli allarmi lanciati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di fronte a un’epidemia di obesità sempre più visibile, di cui una delle cause è la mancanza di movimento, soprattutto tra i più giovani.

Questa combinazione di elementi e l’entusiasmo che fa seguito alla designazione della Svizzera come Paese ospitante dei Campionati europei di calcio nel 2008 (con l’Austria) creano le condizioni favorevoli per il lancio di progetti rivolti ai giovani, in particolare in ambito sportivo. Fin dall’inizio, per i promotori del progetto l’idea è chiara: si tratta di creare le condizioni migliori per accogliere i bambini che non partecipano già alle attività di sport associativo.

Molti principi che erano già in vigore nel 1972 sono ancora attuali. Ed è proprio questo che mi impressiona molto

Il progetto “Kids” è stato lanciato formalmente nell’ottobre 2006, con la formazione nel corso dell’inverno successivo dei primi monitori e delle prime monitrici di questo nuovo settore. All’epoca sono soltanto poche decine, ma già nel 2007/2008 più di 250 gruppi di bambini partecipano a questi momenti sportivi, con l’integrazione di un dispositivo che prevede un’ora supplementare di sport alla settimana. Si tratta certamente di un’opportunità, soprattutto nelle località in cui i bambini non hanno accesso a un numero sufficiente di ore di sport.

Nel 2008, l’introduzione ufficiale del settore nel programma G+S passa per la formazione di oltre 600 esperti ed esperte, che in seguito vengono mobilitati dalle federazioni per condurre i corsi dei futuri monitori e monitrici (nel primo anno ne vengono formati 5’331). Il successo è immediato, dato che nel primo anno si registra la partecipazione di circa 62’000 persone ai moduli “Kids”, nell’ambito dei 2’893 moduli offerti in tutta la Svizzera. Se l’evento è stato un catalizzatore, anche Euro 2008 accoglie alcuni fortunati fra i primi partecipanti alla “Giornata dello sport di Macolin”, svoltasi il 23 maggio 2008, estratti a sorte per assistere a una partita del Campionato europeo.

Sì, mi piacerebbe riprendere il discorso da lì nellíautunno 2012, una pietra miliare nella storia dello sport per bambini G+S, abbiamo finalmente avuto la base legale per G+S Kids

Inizialmente l’idea di “G+S Kids” è semplice: mirare a promuovere il movimento nella sua definizione più ampia possibile. Vero e proprio successo sul campo, “G+S Kids” non sarà mai messo in discussione, anche se cambia nome diventando “sport per i bambini” e nel corso degli anni perde un po’ della sua sistematicità polisportiva, pur rimanendo concepito e mobilitato soprattutto come fase in cui i bambini devono scoprire il piacere del movimento, dello sforzo e sviluppare una reale sensibilizzazione verso stili di vita attivi.

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